Chiesa di San Francesco Saverio
Chiesa del Suffragio
Storia
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Tra le chiese di notevole interesse del centro storico di Rimini, vi è quella dedicata a San Francesco Saverio, comunemente nota come chiesa del Suffragio.
Fondata dai Gesuiti nei primi anni del Settecento, questa struttura è diventata testimone del fervore religioso e culturale della città.
Questo edificio religioso, ispirato, per l’interno, alla chiesa del Gesù di Roma, fu progettato da Domenico Trifogli e da Alfonso Torreggiani per l’annesso collegio. I lavori ebbero inizio nel 1718 e si interruppero nel 1721 con la realizzazione della navata; ripresero poco dopo per essere conclusi, per la parte architettonica, intorno al 1740 senza portare a compimento la facciata.
In seguito si continuò a lavorare per la realizzazione degli stucchi, e gli arredi liturgici quali altari, cantoria, pulpito e confessionali.
Durante la seconda guerra mondiale, la chiesa subì danni significativi a seguito dei bombardamenti, ma fu successivamente restaurata.
All’interno, i visitatori possono ammirare diverse opere di pregio, tra cui gli affreschi di Pietro Rotari e Guido Cagnacci, oltre a un pregevole altare marmoreo dedicato a Sant’Ignazio di Loyola, attribuito al Buonamici.
Esterno
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La costruzione della chiesa del Suffragio, fu iniziata a partire dal 1718 per volere dei Gesuiti. Alla sua destra vi è Piazza Ferrari con l’importantissima Domus del Chirurgo di età romana.
Alla sua sinistra invece vi è l’ex convento Gesuita, poi trasformato in ospedale civile ed ora in Museo della città.
L’esterno totalmente in mattoni e la facciata risulta priva di un rivestimento marmoreo.
Nell’insieme il corpo di fabbrica si presenta con una struttura relativamente semplice e proporzionata.
Canonica e un oratorio, con una piccola corte interna, ne completano il disegno complessivo. Il campanile rispetto all’edificio è piccolo e centrale. La chiesa ha una pianta a croce latina, con l’interno a navata unica fiancheggiata da cappelle.
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L’interno della Chiesa, a navata unica, è di mirabili proporzioni architettoniche.
I Gesuiti vollero dedicare questa chiesa a San Francesco Saverio chiamato l’apostolo delle Indie che morì il tre dicembre del 1552 nell’Isola di Sancian (Cina meridionale) dopo un’instancabile evangelizzazione. Fu canonizzato santo nel 1622 insieme ad Ignazio da Loyola.
Nel 1773 vi fu la soppressione dei Gesuiti voluta dal Papa di Santarcangelo Clemente XIV e il Collegio si trasformò in Seminario vescovile.
Dal 1786 al 1790 la chiesa fu adibita a Cattedrale provvisoria della Diocesi di Rimini dato che un terremoto aveva reso inagibile la Cattedrale di Santa Colomba. Con l’acquisto della struttura nel 1796 da parte dei Domenicani l’anno successivo fu lasciata alla Confraternita del Suffragio.
Durante la seconda Guerra Mondiale fu bombardata pesantemente così come la maggior parte degli edifici a Rimini.
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Abside, Cantoria e Sacrestia
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![Cantoria](https://chieserimini.it/wp-content/uploads/2019/01/Cantoria.jpg)
![Crocifisso Altare Maggiore](https://chieserimini.it/wp-content/uploads/2019/01/Crocifisso-altar-maggiore.jpg)
![Salita al Calvario - Marchetti](https://chieserimini.it/wp-content/uploads/2019/01/SALITA-AL-CALVARIO-Marchetti.jpg)
![Fuga in Egitto di Arrigoni](https://chieserimini.it/wp-content/uploads/2025/01/Fuga-in-Egitto-Arrigoni.jpg)
![San Giovanni Napomuceno di Amorosi](https://chieserimini.it/wp-content/uploads/2025/01/San-Giovanni-Napomuceno-Amorosi.jpg)
![Vergine Assunta di Sarzetti](https://chieserimini.it/wp-content/uploads/2025/01/Vergine-Assunta-Sarzetti.jpg)
Parte Destra
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Nell’angolo a destra dell’ingresso vi è la statua di San Nicola da Tolentino, rara opera in cartapesta di Carlo Sarti, voluta fortemente dalla confraternita del Suffragio.
La prima Cappella a seguire è dedicata a San Francesco Borgia (in origine a San Luigi Gonzaga) dove al centro vi è una tela raffigurante San Francesco Borgia in adorazione del Santissimo Sacramento del nobile pittore Pietro Rodari (1707 – 1762).
Su una parete della stessa cappella vi è una pala attribuita a Guido Cagnacci (1601 – 1663) che rappresenta i tre santi gesuiti martirizzati in Giappone nella città di Nagasaki cioè Giovanni de Goto, Paolo Miki, Didaco Kisai insieme a ventitré missionari francescani.
A seguire, la seconda Cappella è dedicata alla Madonna Addolorata (in origine a San Francesco Regis): si tratta di un’opera seriale del bolognese Angelo Gabriello Piò (1690 – 1770).
Ultimo sulla destra, vi è il Cappellone dedicato a Sant’Ignazio di Loyola progettato da Francesco Buonamici (1692 – 1759) con un’architettura sontuosa espressione di un barocco di matrice romana con marmi policromi preziosi, con statue di stucco poste sull’alto coronamento degne del fondatore dell’Ordine dei Gesuiti che è rappresentato in estasi davanti alla Santissima Trinità, accompagnato dalle personificazioni dei quattro continenti conosciuti all’epoca: Europa, Asia, Africa e l’America.
![San Nicola Da Tolentino (Sarti)](https://chieserimini.it/wp-content/uploads/2025/01/1-Statua-San-Nicola-da-tolentino-Sarti.jpg)
![San Francesco Borgia in Adorazione (Pietro Rodari)](https://chieserimini.it/wp-content/uploads/2025/01/2-san-francesco-borgia-in-adorazione-di-Pietro-Rodari.jpg)
![Tre Martiri Gesuiti Giappone (Cagnacci)](https://chieserimini.it/wp-content/uploads/2025/01/3-tre-martiri-gesuiti-giappone-miki-de-goto-kusai-Cagnacci.jpg)
![Madonna Addolorata](https://chieserimini.it/wp-content/uploads/2025/01/4-Madonna-addolorata.jpg)
![Sant Ignazio riceve Mandato dalla SS Trinità](https://chieserimini.it/wp-content/uploads/2025/01/5-Sant-Ignazio-riceve-mandato-dalla-ss-trinita.jpg)
Parte Sinistra
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Nell’angolo a sinistra dell’ingresso vi è la statua di San Martino e a seguire l’ex cappella battesimale in cui vi è l’opera più antica della chiesa (proveniente dalla ex parrocchia di San Martino ad carceres) di Nicolò Frangipane (1563 – 1597), una pala raffigurante la Madonna con il Bambino, San Martino e San Giovanni Battista.
La seconda cappella è dedicata a San Francesco Saverio (in origine a San Stanislao Kostka) con una pala d’altare a lui dedicata dipinta da Vincenzo Spisanelli (c. 1595 – 1662).
La terza cappella è dedicata a San Giuseppe (in origine alla Sacra Famiglia e a San Pietro): sull’altare vi è una statua di San Giuseppe fatta da Angelo Gabriello Piò (1690 – 1770).
Ultimo, sempre sulla sinistra, si trova il Cappellone dedicato a Sant’Emidio (in origine a San Francesco Borgia) con un’imponente pala d’altare, Sant’Emidio protegge la città di Rimini durante il terremoto, dipinta da Giuseppe Soleri Brancaleoni nel 1788 dopo il grande terremoto del 1786, a seguito del quale la Chiesa divenne la Cattedrale provvisoria di Rimini.
![La Madonna e il Bambino e i Santi Martino e Giovanni Battista (Frangiapane)](https://chieserimini.it/wp-content/uploads/2025/01/1-La-madonna-e-il-bambino-e-i-santi-Martino-e-Giovanni-Battista-frangipane.jpg)
![Francesco Saverio (Spisanelli)](https://chieserimini.it/wp-content/uploads/2025/01/2-S-Francesco-Saverio-spisanelli.jpg)
![San Giuseppe](https://chieserimini.it/wp-content/uploads/2025/01/3-STATUA-S-GIUSEPPE-Pio.jpg)
![Sant Emidio (Giuseppe Soleri Brancaleoni)](https://chieserimini.it/wp-content/uploads/2025/01/4-santemidio-Giuseppe-soleri-brancaleoni.jpg)